Non mi sono mai permesso d'inventare nulla ai fornelli. Mi sono sempre rifatto ai gesti ed alle cose viste in casa da ragazzo, da mia madre Nila, o piuttosto "udite" sul campo di lavoro.
Ho anche avuto preziosi stimoli da grandi interpreti, miei colleghi, meglio miei maestri, sebbene spesso non sia riuscito ad entrare nei radicali esiti di alcune loro interpretazioni: naturalmente cocciuto io.